Storia breve della Giornata Mondiale del Suolo  

 

Il World Soil Day (WSD) o Giornata Mondiale del Suolo, istituita nel 2014 dalla FAO, si svolge ogni anno il 5 dicembre per richiamare l’attenzione sull’importanza del suolo sano e per promuovere la gestione sostenibile delle risorse dei terreni.

Una giornata internazionale per celebrare il suolo è stata sostenuta dall’Unione Internazionale delle Scienze del Suolo (IUSS) nel 2002. Sotto la guida del Regno di Tailandia e nell’ambito del Global Soil Partnership, la FAO ha sostenuto l’istituzione formale di WSD come progetto globale di sensibilizzazione. La Conferenza della FAO ha approvato all’unanimità la Giornata mondiale del suolo nel giugno 2013 e ne ha chiesto l’adozione ufficiale alla 68esima Assemblea generale delle Nazioni Unite che nel dicembre del 2013 ha risposto designando il 5 dicembre 2014 come la prima Giornata mondiale del suolo.

Il motto “Everyone can do something great in their own small way” (“Tutti possono fare nel loro piccolo qualcosa di grande”) invita a riflettere governi, aziende e privati. Dobbiamo ripensare gli schemi di consumo e produzione. Tanti piccoli cambiamenti insieme hanno un effetto significativo e positivo nella prevenzione e riduzione dell’inquinamento del suolo (e non solo).

thinkstep ha piacere di rispondere all’invito della FAO di condividere le informazioni e contribuire a sensibilizzare le persone e le organizzazioni sull’argomento. Potete trovare ulteriori informazioni e materiale da usare e condividere sui vostri canali di comunicazione qui.

Una realtà nascosta…

Molti cambiamenti, principalmente negativi, che abbiamo apportato al nostro pianeta sono visibili e sono già nel mirino dell’attenzione pubblica. I media sono pieni di immagini che riguardano l’inquinamento degli oceani o la deforestazione.

Alcuni dei nostri impatti però sono praticamente invisibili e l’inquinamento del suolo è un buon esempio del pericolo che letteralmente si nasconde sotto i nostri piedi…

1/3 dei nostri suoli sono già degradati e con l’incremento della popolazione mondiale si prevede l’aumento di questo fenomeno che diventa un pericolo per tutti…avvelena il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo. L’entità del problema non è del tutto identificato poiché alcuni dati non sono disponibili su scala globale.

I terreni hanno un grande potenziale per filtrare e tamponare i contaminanti, degradando e attenuando gli effetti negativi degli inquinanti, ma questa capacità non è illimitata. La maggior parte degli inquinanti proviene dalle attività umane, come pratiche agricole non sostenibili, attività industriali e minerarie, gestione dei rifiuti urbani non adeguata e altre attività non rispettose dell’ambiente.

Anche gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 2 (Porre fine alla fame…), 3 (Assicurare la salute…), 12 (Produzione e consumo sostenibili) e 15 (Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre) spronano ad una considerazione diretta delle risorse del suolo, in particolare l’inquinamento dei terreni e il degrado in relazione alla sicurezza alimentare. Teniamo presente però che per il raggiungimento della maggior parte degli SDGs è cruciale la salvaguardia.

Infografica World Soil Day 2018-L’inquinamento del suolo

Fatti e numeri

  • L’acidità del soprassuolo e sottosuolo (ph 5,5) influisce su circa il 75% della superficie terrestre non coperta da ghiaccio. Il livello di acidità può essere considerato “buono” solo in Nord-Africa e sulla Penisola Arabica;
  • Il suolo ospita circa il 25% della biodiversità del nostro pianeta. La perdita di biodiversità dei terreni sta peggiorando e non si osservano cenni di miglioramento;
  • La compattazione del suolo può ridurre i raccolti fino al 60 %. Il 4 % della superficie terrestre è compattato;
  • I tre fattori principali della contaminazione del suolo sono: la deposizione atmosferica, l’agricoltura e le alluvioni. Nel mondo ci sono attualmente 340.000 siti definiti come “contaminati”;
  • Se la tendenza attuale dell’erosione del suolo rimane invariata, il potenziale di produzione annuo totale potrebbe ridursi del 10% entro il 2050 (mentre è prevista una crescita demografica di circa il 20%);
  • Nel suolo c’è più carbone organico immagazzinato  che nella vegetazione e nell’atmosfera insieme. Dal 1850 la riduzione degli stock di carbone organico nel suolo è stimata a 66 miliardi di tonnellate.