Il rapido sviluppo del settore ceramico italiano e l’alta concentrazione territoriale delle aziende nel tempo hanno creato fattori di pressione ambientale, saturazione delle aree vivibili, aumento della rumorosità, inefficienza della rete stradale per i crescenti flussi di trasporto, nuovi inquinanti chimici. Inoltre il settore essendo fortemente votato all’export, è esposto alla concorrenza internazionale ed ha compreso che, sui mercati sempre più sensibili a questioni di sostenibilità, nelle gare d’appalto, negli schemi di green building, oltre a qualità e design è sempre più indispensabile competere anche sul fronte della prestazione sostenibile. Trasparenza ed un approccio proattivo diventano un imperativo. Questi fattori hanno dato terra fertile al progetto EPD media di settore, dove abbiamo avuto l’opportunità di supportare Confindustria Ceramica e le singole aziende associate. Ne abbiamo parlato con Andrea Contri.

Quali sono state le motivazioni che vi hanno portato a valutare e realizzare il progetto EPD di settore? Qual era la sfida principale?

Andrea Contri: Il settore delle piastrelle di ceramica nel corso degli anni è stato protagonista di forti investimenti per abbattere le esternalità negative del proprio processo produttivo. Oggi la produzione italiana di piastrelle di ceramica è leader mondiale nell’abbattimento delle emissioni e ottimizzazione delle risorse nella fase produttiva. Confindustria Ceramica già dal 1998 si è attivata nel monitorare le performance ambientali del settore grazie ad una raccolta di dati ambientali estesa e capillare che copre la maggior parte delle aziende associate. E’ quindi nata l’esigenza di valorizzare gli investimenti fatti dalle aziende italiane e comunicare in modo trasparente le performance raggiunte e che contraddistinguono le nostre produzioni. Infatti i dati di performance ambientale sono difficilmente apprezzabili da parte del consumatore in quanto non fanno parte delle classiche prestazioni tecniche o meccaniche di un prodotto. È stato quindi individuato nell’EPD lo strumento che oggi giorno meglio risponde alle esigenze di comunicazione e gestione della sostenibilità ambientale e al contempo costituisce una nuova chiave di competitività per il settore.

Quali sono secondo voi i punti forti di thinkstep? Rispetto ad esperienze precedenti e potete evidenziarne le differenze?

Andrea Contri: Thinkstep è un operatore nel settore del LCA riconosciuto a livello mondiale come uno dei più accreditati player. Inoltre, avendo Thinkstep già realizzato le principali EPD del settore ceramico e disponendo di una solida banca dati, è stato scelto come partner del progetto.

Cosa vi ha convinto a scegliere thinkstep come partner in questo progetto?

Andrea Contri: La possibilità di poter realizzare un progetto associativo che permettesse la realizzazione di un EPD creator: ovvero un tool per la realizzazione di EPD che, modellando le diverse realtà produttive che caratterizzando il ciclo produttivo delle aziende, per permettere una grande flessibilità ed autonomina alle stesse nel realizzare EPD aziendali e di prodotto per meglio rispondere alle esigenze di mercato.

Quale è stata la sfida maggiore nel corso del progetto?

Andrea Contri: Una delle sfide maggiori è stata quella di realizzare un progetto che potesse coinvolgere un così alto numero di aziende associate. Il progetto dell’EPD media settoriale infatti rappresenta un primato mondiale per il settore delle costruzioni con i dati primari raccolti da ben 76 aziende e 84 stabilimenti. Questa EPD media settoriale rappresenta l’82,6% della produzione italiana di piastrelle di ceramica.

Avete già percepito qualche beneficio?

Andrea Contri: Il progetto dell’EPD media settoriale ci ha permesso di poter comunicare le prestazioni ambientali raggiunte negli anni dal settore delle piastrelle di ceramica italiane attraverso un linguaggio riconosciuto e sempre più utilizzato dalla green community. Il progetto dell’EPD media settoriale rappresenta quindi uno strumento di qualificazione della produzione italiana di piastrelle di ceramica nei sistemi del green building come ad esempio il LEED. È stato quindi uno strumento di promozione del settore che auspichiamo possa nel breve termine portare anche dei riconoscimenti di mercato per le aziende associate che sono incluse nello studio.

Com’è stato accolto il progetto dai singoli membri, ma anche dal settore e dal pubblico in generale?

Andrea Contri: Ad oggi lo studio è stato valorizzato trasversalmente da aziende di medie e grandi dimensioni. Inoltre già una decina di aziende hanno deciso di intraprendere il percorso individuale a livello aziendale utilizzando uno specifico tool “EPD creator” messo a disposizione da Confindustria Ceramica e realizzato in collaborazione con Thinkstep che permette di rispondere a specifiche richieste da parte del mercato dando alle aziende la flessibilità di poter realizzare in autonomia EPD di prodotto basate sui propri dati primari. Questo progetto ha quindi permesso di sostenere le singole imprese nella documentazione delle performance green dei prodotti e facilitando sia la comunicazione che rispondere alle richieste provenienti dagli stekeholders più esigenti sotto il profilo della sostenibilità ambientale.

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