Il nuovo report di thinkstep ANZ identifica un potenziale di decarbonizzazione del 40% nel settore edile e dei materiali da costruzione della Nuova Zelanda. Lo studio si focalizza sulle emissioni “incorporate” (embodied) da oggi fino al 2050.

Le strategie definite in questo report potrebbero far risparmiare circa 1,200 kt CO2e all’anno, l’equivalente del ritiro permanente di 460,000 autovetture dalle strade (il 15% del parco di veicoli leggeri della Nuova Zelanda).

I materiali che contribuiscono maggiormente alle emissioni “incorporate” sono l’acciaio ed il calcestruzzo, che sono responsabili di oltre il 50% dell’impronta di carbonio delle costruzioni residenziali e non (esclusi i servizi correlati).

Nelle costruzioni non residenziali anche l’alluminio ha un impatto significativo, mentre in quelle residenziali il legname, le vernici, l’alluminio ed il cartongesso seguono l’acciaio ed il calcestruzzo nella classifica delle emissioni GHG.

 

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è cruciale la collaborazione di tutto il settore. Le azioni chiave da seguire dovrebbero essere:

  • Collaborazione fra i diversi player
  • Comunicazione trasparente delle informazioni e dei dati
  • Innovazione nel settore manifatturiero
  • Sviluppo di politiche che incentivano l’uso di materiali con basse emissioni incorporate

 

Considerando le conclusioni del rapporto si pone la domanda: quale sarà il potenziale di decarbonizzazione degli edifici in Italia?

 

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Comunicato stampa: “Constructing new buildings could pump out annual climate pollution equivalent to one million cars”

 

Il precedente report di thinkstep ANZ, pubblicato a maggio del 2018, ha calcolato che l’ambiente “costruito” contribuisce del 20% alle emissioni di gas serra della Nuova Zelanda   Scaricate il report